29 aprile

Oggi, 29 aprile, nel 1805, James Austen scrive una poesia di 60 versi in onore del mese di aprile, in cui è nata la moglie Mary. Riporto la prima e l’ultima delle sei strofe.

Inconstant Month; whose varying face,
Most changeable of all the year,
Can decked with smiles to-day appear
And every soft & blooming grace;
And, ere to-morrow’s sun be set,
Harsh frowns thy features may deform,
Till e’en the hardy violet
Shrinks close beneath the driving storm:
When purple clouds across the landscape sail,
And drop a mingled shower of rattling sleet & hail.

[…]

But yet I love thee April! most,
Because thou bring’st her natal day,
Whose influence mild & gentle sway
To feel is much my reason’s boast –
Whom eight revolving years have still
Found in each trying scene of life
Anxious & earnest to fulfil
The claims of Mother, friend & wife.
Yes my loved Mary, take, nor blush to read
A Husband’s well earned praise, domestic virtues meed.

* * * * *

Mese incostante; il cui volto variabile,
Il più mutevole di tutto l’anno,
Può adornato di sorrisi oggi apparire
E di ogni grazia tenera e fiorita;
E, prima che il sole di domani tramonti,
E con severo cipiglio possa deformare i tuoi lineamenti,
Finché persino la forte violetta
Si ritrae sotto la tempesta che avanza:
Quando le nuvole purpuree attraversano il paesaggio,
E fanno cadere una pioggia mista a nevischio e grandine.

[…]

Eppure ti amo aprile! soprattutto,
Perché tu porti il suo giorno natale,
Il cui influsso che si muove lieve e gentile
È il vanto maggiore della mia mente percepire –
Che otto anni di seguito hanno sempre
Trovato in ogni scena difficile della vita
Ansiosa e attenta a soddisfare
Le istanze di Madre, amica e moglie.
Sì mia amata Mary, accogli, e non arrossire nel leggere
La ben meritata lode di un Marito, premio alle virtù domestiche.

Mary Lloyd era nata il 17 aprile 1771 ed era diventata la seconda moglie di James nel 1797, quindi erano trascorsi gli otto anni di matrimonio citati nel quinto verso della seconda strofa.
Fonte: The Complete Poems of James Austen, edited by David Selwyn, Jane Austen Society, Chawton, 2003, pp. 33-34.

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